Con una nuova analisi del terremoto che colpì la Turchia e la Siria nel 2023, sono stati svelati segnali emessi dalla fratturazione del suolo prima dell’evento
Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista ‘Nature Communications Earth & Environment’ ha svelato come i primi segnali emessi da un terremoto possano consentire di tracciare l’evoluzione della frattura del suolo nel tempo e, quindi, essere potenzialmente utilizzati per allertare la popolazione prima dell’arrivo delle onde sismiche.
Lo studio, intitolato “Retrospective performance analysis of a ground shaking early warning system for the 2023 Turkey-Syria”, è stato realizzato da un team di ricercatori del Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OV).
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Lo studio, intitolato “Retrospective performance analysis of a ground shaking early warning system for the 2023 Turkey-Syria”, è stato realizzato da un team di ricercatori del Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OV).