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Con quali parole ci parla la Terra? E con quali l’essere umano a sua volta parla della Terra e dei fenomeni naturali? Sono queste le domande a cui ricercatrici e ricercatori della sezione di Milano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno provato a rispondere lo scorso 26 gennaio nell’ambito della manifestazione “Parole Per la Terra”. Ad aiutare nell’impresa sono stati i ragazzi e le ragazze del Liceo Scientifico Galileo Ferraris di Varese, che con il loro entusiasmo e il loro intuito hanno contribuito in modo decisivo al successo della giornata. 

L’iniziativa “Parole Per la Terra”, promossa dall’INGV e giunta alla sua quinta edizione, si svolge su tutto il territorio nazionale con lo scopo di diffondere la conoscenza dei terremoti, dei vulcani, dell’ambiente, e di sensibilizzare i cittadini ai temi della salvaguardia ambientale e della mitigazione dei rischi naturali. Ogni anno, le diverse sezioni dell’INGV offrono un programma ricco e vario, per avvicinare il pubblico di tutte le età al mondo della ricerca scientifica attraverso visite guidate, laboratori didattici, conferenze, giochi e proposte di attività sempre nuove.

Quest’anno, il fil rouge delle attività proposte dalla sezione di Milano è stata la meraviglia, una luce insolita posta sui fenomeni naturali, in cui all’azione distruttiva dei terremoti e dei vulcani si è contrapposta la loro forza costruttiva, quella stessa che ha dato al pianeta la forma che conosciamo, che ha reso fertile la terra che ci nutre e vivibile l’atmosfera che respiriamo: una prospettiva utile a promuovere un approccio più consapevole e sostenibile all’ambiente e alle sue risorse.

Dopo il saluto della direttrice della Sezione, dottoressa Lucia Luzi, tre attività hanno tenuto agganciati studentesse e studenti per ben 3 ore. 

La prima, “Taboo di Terra”, ha visto gli ospiti cimentarsi con il celebre gioco delle parole proibite riadattato a contenuti geologici, alcuni dei quali piuttosto insoliti. Cosa c’entra la parola “pistacchio” con i vulcani? E la parola “percezione” con il terremoto? E perché “pescigatto”? I ragazzi stessi sono stati invitati a commentare le parole per la Terra da loro indovinate, mentre pillole di conoscenza raccontate dai ricercatori hanno svelato i nessi logici ancora misteriosi. 

La seconda attività proposta, il seminario-laboratorio “Un salto a terra”, ha mostrato il lavoro quotidiano di un sismologo attraverso la dimostrazione pratica del funzionamento di una stazione sismologica, con richiami sulla propagazione e registrazione delle onde sismiche, fino al chiedersi quante sono le stazioni necessarie per localizzare un terremoto … solo 3 o almeno 3? Sono state tutte informazioni preziose per il successivo laboratorio, “Identikit di un terremoto”, in cui i giovani ospiti, divisi in gruppi e muniti di matita, compasso e istruzioni, diventati sismologi per un giorno, hanno localizzato e determinato la magnitudo di terremoti realmente avvenuti. 

Infine, largo spazio alla creatività con l’ultima attività “Tratti, terra e parole”, ispirata al famoso Pictionary, in cui la sfida è stata a colpi di … matita, disegnando parole a tema geologico: ai loro compagni è spettato indovinare. Le parole, brillantemente svelate dai ragazzi, altro non erano che le parti di una frase, da indovinare a sua volta, collegata al tema della giornata. A fare da gran finale è stata la proiezione in sala delle meravigliose immagini dei vulcani Stromboli ed Etna.

 Il video “il gran finale” è stato realizzato da Boris Behncke, Igor Fedele, Tullio Ricci e Riccardo Civico (Osservatorio Etneo, INGV, Catania). Le attività sono state progettate e realizzate da Gemma Musacchio, Maria Giovanna Sestito, Silvia Zidarich, Sara Lovati, Marco Massa e Fabrizio Meroni, (Sezione di Milano, INGV) e Boris Behncke (Osservatorio Etneo, INGV, Catania).

 

 A cura di Silvia Zidarich & Maria Giovanna Sestito, INGV - MI